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Cosa ci è stato richiesto dal cliente

Domanda del cliente: ho una vecchia cascina sull’argine di un torrente, conoscendo i vincoli che i piani regolatori prevedono per zone come la mia, posso comunque ristrutturarla? Grazie alle nuove norme provinciali si è potuto demolire e ricostruire ed allontanarsi dal torrente al fine di avere il cortile libero su quattro lati. Lasciando inalterata la possibilità da parte della Committenza di poter accedere alle detrazioni fiscali.


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Cosa si poteva fare sul territorio

Urbanisticamente l’edificio era sito sul perimetro del biotopo del lago d’Ampola e in fascia di rispetto fluviale ed idrogeologico. Grazie all’intesa raggiunta con l’ufficio Bacini Montani, la Tutela del Paesaggio e lo stesso Comune di Ledro, si è data risposta positiva a tutte le richieste della committenza.


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Cosa abbiamo proposto al cliente

L’intervento prevede la riqualificazione energetica ed architettonica di un piccolo edificio in legno che ha un elevato significato affettivo per la Committenza. L’intervento diventa occasione per reinterpretare il lessico compositivo del patrimonio rurale locale, coniugato in modo sobrio con il linguaggio architettonico attuale, proponendo un edificio semplice ed immediato nella lettura: un piccolo contenitore dell’abitare sotto ad una copertura ad ali di gabbiano.


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Cosa abbiamo realizzato

Incrociando la volumetria esistente, l’ampliamento realizzabile in base al quadro normativo vigente e l’altezza media ponderale, il progetto ha proposto una pianta a base quadrata. Lo spazio interno viene diviso in zona giorno e zona notte-servizi: la suddivisione avviene attraverso una parete attrezzata che ospita la cucina.
L’ingresso all’edificio avviene attraverso un portico, caratterizzato dalla presenza di un camino in muratura colorata, su cui verrà posata la bocca recuperata dal camino esistente che venne realizzato dai genitori della Committenza.
Per garantire ai locali interni il maggior apporto solare diurno, il progetto prevede una copertura ad ali di gabbiano, che consente di inserire lungo il perimetro dei serramenti più grandi. Ciò permette anche di dare più valore agli spazi interni, che pur nelle modeste dimensioni in pianta si affacciano sull’esterno con una maggiore ariosità. La sobrietà compositiva in pianta, si ritrova nei prospetti. L’idea è quella di attingere al patrimonio locale, che presenta alcuni materiali ricorrenti: in particolare il legno e l’intonaco in calce naturale, che una volta veniva prodotto direttamente nelle antiche “calchère”. Gli alzati sono caratterizzati da superfici “piene” intonacate, cui si alternano due pareti con un tamponamento in legno che recupera le tavole dell’edificio originario. Le aperture, distribuite equamente sui quattro lati, sono semplici, con serramenti in legno che vengono chiusi da ante d’oscuro in legno. Il nuovo edificio avrà una struttura portante in legno, mantenuta a vista internamente. La compattezza dimensionale e la forma con un ottimo rapporto superficie/volume, rappresentano la volontà di giungere alla realizzazione di un edificio che sia altamente performante dal punto di vista energetico, in modo che l’apporto di energia necessario al suo riscaldamento sia ridotto. I materiali isolanti proposti, l’impianto di riscaldamento a biomassa, i ragionamenti sull’inerzia termica e sullo sfasamento, contribuiranno a realizzare un elevato comfort ambientale senza ricorrere a combustibili fossili.

Impianti: pompa di calore – generatore a biomassa


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